Agroalimentare italiano: la strada della crescita è nella ricerca della sostenibilità. Seminario sul tema al Master in Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media di Roma Tor Vergata

Il settore agroalimentare italiano ha resistito all’impatto del Covid-19 (soprattutto grazie all’export). Recenti studi evidenziano che attualmente l’agroalimentare “made in Italy” nel mondo è in crescita e vale 41 miliardi di euro.

E’ quanto emerso dalla IX edizione del SeminarioFood, Wine & Co. – Verso la Sostenibilità”, conclusosi di recente. Un evento ideato e organizzato dalla Prof.ssa Simonetta Pattuglia (nella foto sotto) e dal “Master in Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media di Roma Tor Vergata” (di cui Pattuglia è Direttore), in collaborazione con Fiera Roma e Coldiretti.

Tema cardine di questa edizione (tenutasi in videoconferenza il 25 e 26 settembre), è stata la “sostenibilità”. Un concetto che sta entrando con sempre maggiore forza nelle logiche di comunicazione e produzione delle aziende e sta divenendo un determinante fattore di scelta anche per i consumatori, trasformandosi in un vero e proprio trend.

Hanno partecipato alla due giorni di interventi:

  • Nicola Di Noia, Direttore Generale Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano, Coldiretti
  • Leonardo Di Vincenzo, Founder, Birra del Borgo
  • Claudia Golinelli, Vice President & Partner, EGA worldwide congresses&events
  • Graziana Grassini, Enologo Consulente di Tenuta San Guido
  • Alberto Mazzoni, Direttore, IMT – Istituto Marchigiano di Tutela Vini
  • Massimo Monti, Amministratore Delegato, Alce Nero
  • Monica Paternesi, Caposervizio redazione economica, ANSA.it
  • Pietro Piccinetti, Amministratore Unico, Fiera di Roma
  • Daniela Puglielli, Founder, The Mediterranean Diet Roundtable
  • Stefano Ricci, General Manager, Acqua Filette
  • Una recente ricerca ha dimostrato che l’attenzione dei consumatori italiani si sta muovendo verso tre principali direttrici: la riduzione degli sprechi alimentari (ogni anno gli italiani gettano nel cestino circa 36 kg di prodotti alimentari), la riduzione dell’impatto del packaging sull’ambiente, e infine una maggiore attenzione verso qualità e provenienza dei prodotti oltre all’impatto sociale e ambientale del ciclo di produzione degli stessi. Un valore aggiunto, quello dell’essere un prodotto sostenibile che, insieme all’essere ecologico, pesa, per il 28% nella scelta d’acquisto.

Se il settore agroalimentare sta riuscendo ad assorbire l’onda d’urto del Covid e le previsioni sembrano essere positive, un elemento ulteriore da non sottovalutare è quello dei canali di vendita alternativi. L’e-commerce è una soluzione che passerà dall’essere una contromisura necessaria imposta dal Covid-19, ad uno strumento efficace e redditizio nel futuro. Nel 2020, la conversione alle vendite online, nonostante abbia garantito alle aziende volumi minori ha, al contempo, consentito a queste la continuità aziendale in una fase sicuramente critico. Nello specifico, in Italia l’acquisto di generi alimentari online nel 2020 ha raggiunto i 2.5 miliardi di euro di valore (+55%). Il food delivery vale 706 milioni di euro (+19%), mentre l’enogastronomia 589 milioni (+63%).