Vertical Farming: l’italiana Planet Farms pronta entro il 2020

Entro la fine del 2020 in Italia è prevista l’inaugurazione del progetto di Planet Farms, la start up italiana, ideata da Luca Travaglini e Daniele Benatoff , che sfrutta tecnologie innovative di Vertical Farming, il sistema di coltivazione indoor che permette di controllare tutti i parametri che servono per la crescita di piante e ortaggi utilizzando gli stessi fattori di madre natura quali:

  • Aria, filtrata con tecnologia di camere bianche;
  • Luce, attraverso lampade led utilizzando solo lo spettro che serve al processo fotosintetico e per valorizzare l’apporto nutrizionale del prodotto;
  • Terra, (alla terra si sostituiscono dei substrati naturali);
  • Acqua, sterilizzata con l’aggiunta dei sali minerali necessari.
A Cavenago (Provincia di Monza-Brianza), Planet Farms sta ultimando la struttura di agricoltura verticale più grande e più avanzata d’Europa, che userà le più avanzate tecnologie del mondo.Uno stabilimento di 9.400 metri quadrati in cui si coltiverà basilico ed erbe aromatiche e in cui verranno prodotte circa 70 mila confezioni di insalata al giorno.
Le piante saranno coltivate in strutture su più livelli, in ambienti incontaminati e isolati dalle condizioni ambientali esterne per ottenere dei prodotti veramente puri.

Un investimento di circa 25 milioni di euro, ha dichiarato Luca Travaglini – Founder e Co-CEO di Planet Farmsdurante una recente intervista da parte di Marco Montemagno, con una tecnologia all’avanguardia in grado di produrre un prodotto qualitativamente buono, sostenibile, senza pesticidi, ad impatto zero, con un prezzo contenuto e soprattutto fisso per tutto l’anno”.

Il vertical farming è un sistema naturale e non artificiale. Planet Farms mira ad educare il cliente, facendogli assaggiare il prodotto e spiegandogli l’importanza della sostenibilità e della tracciabilità del prodotto.

Il progetto, presentato già nel 2018, è pronto per partire ufficialmente e soprattutto per essere replicato oltre il confine nazionale.

“Stiamo già pensando di esportare il modello anche fuori dall’Italia, – ha concluso Travaglini– con uno stabilimento in Svizzera e successivamente anche in Inghilterra, paese in cui ci sono più incentivi reali e finanziamenti a fondo perduto”

In Inghilterra si rilevano tante aziende che stanno cercando di entrare nel vertical farming. Un’installazione molto carina a Londra è stata realizzata dalla London Growing Underground, che ha applicato il modello di coltivazione nei tunnel usati durante la guerra, in una dimensione molto piccola.Q uesto porta a considerare che con tali tecniche si può andare a produrre ovunque, indipendentemente dalle dimensioni e dalle condizioni climatiche.