Dinoi (Conf. AEPI): Dall’agroalimentare all’artigianato: l’Italia è conosciuta in tutto il mondo per le sue peculiarità

«In questo momento dobbiamo ripartire e, allo stesso tempo, definire qual è l’idea di Paese che vogliamo». La Confederazione AEPI (Associazioni Europee di Professionisti e Imprese) ha chiesto un «atto di coraggio» al Governo, nella consapevolezza che questa sia l’occasione giusta per pensare al futuro dell’Italia con concretezza. «Interventi mirati per le nostre imprese- ha dichiarato a “FoodEconomy” il presidente Mino Dinoi (nella foto in primo piano) – tra cui: rilancio degli investimenti pubblici e privati, riforma del sistema fiscale finalizzata alla semplificazione e difesa e promozione delle nostre eccellenze».

Proposte lanciate al tavolo degli Stati Generali con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e a quello del Patto per l’Export con il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio. «Siamo reduci da importanti confronti- spiega ancora Dinoi– in cui abbiamo presentato alcune indicazioni che nascono dall’ascolto quotidiano del nostro mondo che è fatto di imprese e di professionisti. Entrando nel dettaglio: contributi a fondo perduto, nuove forme di garanzia finanziaria per agevolare l’accesso al credito degli imprenditori del made in Italy, semplificazione nelle concessioni di garanzie e annessa riduzione dei costi a carico dei richiedenti, marchi dedicati all’esportazione».

Da AEPI massima disponibilità a collaborare con il Governo e contribuire ai processi di rinnovamento. «Peraltro – prosegue Dinoi – proprio in un’ottica internazionale, qualche mese fa abbiamo inaugurato una sede della nostra Confederazione a Bruxelles, in modo da rappresentare un presidio di conoscenza e di relazione con le opportunità offerte dall’Unione Europea a beneficio delle piccole e micro imprese. Dall’agroalimentare all’artigianato: l’Italia è conosciuta in tutto il mondo per le sue peculiarità. Ed è per questo che ci siamo anche resi promotori di una proposta di legge bipartisan per l’istituzione di un ministero del Made in Italy per la salvaguardia, lo sviluppo e il commercio dei prodotti a marchio italiano (a partire dall’agroalimentare). Se vogliamo dare un nuovo corso alla nostra economia, è da qui che dobbiamo iniziare».