Angelaccio (King of Truffles): Attraverso il tartufo promuoviamo, in Italia e nel mondo, la cultura del cibo

Edmondo e Vittorio Angelaccio (King of Truffles)

Quattro domande per conoscere meglio il mondo del tartufo e la “proposta” di King of Truffles, azienda molisana fondata dai fratelli Edmondo e Vittorio Angelaccio (tra gli ideatori di FoodEconomy). Ne è uscita una intervista del giornalista Antonio Gnassi, dove, al centro, c’è la passione per il tartufo e per la promozione (in Italia e nel mondo) della “cultura del cibo”. 

Logo King of Truffles

1) Come nasce la vostra passione per il tartufo?

In realtà l’idea di iniziare a lavorare nel mondo del tartufo è stata del tutto “casuale”. Venivamo da esperienze professionali in altri settori, ma ci accomunava un investimento fatto da nostro padre Agostino negli anni ‘80 di un’azienda agricola in Molise sul confine con l’Abruzzo. Una parte di quel terreno, a nostra insaputa, era (e lo è ancora) particolarmente vocata alla produzione spontanea di tartufo, soprattutto il bianco, e per questo, oggetto di richiamo di molti cavatori locali e forestieri.

Abbiamo iniziato così a proporre il nostro prodotto, volutamente senza indicarne la provenienza, a diversi ristoratori di altre regione (Piemonte, Toscana, Campania, Umbria ecc.), ricevendo ottimi feedback in termini di qualità, quantità e servizio pre e post vendita. Da lì abbiamo ritenuto che fosse giunto il momento di dar vita ufficialmente alla “King of Truffles”, nata con il preciso intento di fornire prodotti di qualità, in contesti esclusivi e con prezzi ragionevoli, considerando il tartufo sempre un bene di un “alto valore”. Dall’idea di business è scaturita ovviamente la passione del mondo del tartufo, una totale immersione di profumi, odori, sapori, dimensioni, elementi che per noi dovevano essere organizzati in modo imprenditoriale.

Tartufo Bianco del Molise di King of Truffles

2) Cosa significa essere ambasciatori del tartufo?

Partiamo da un concetto chiave: portare i nostri prodotti sulle tavole dei ristoratori, dei clienti privati o nei negozi gourmet è motivo di orgoglio sia come azienda che come “ambasciatori” di un prodotto e soprattutto del territorio che rappresentiamo.

E questo lo facciamo sempre, soprattutto in contesti e mercati internazionali che ad oggi rappresentano circa il 60% del nostro fatturato. Dal 2016 siamo presenti nel mercato coreano, dove abbiamo iniziato, in modo graduale, un programma culturale di avvicinamento al tartufo, nel massimo rispetto della loro tradizione culturale.

Il nostro vuole rappresentare un punto di partenza e mai di arrivo: entrare in punta di piedi in un mercato estero non per vendere ma per educare, per far conoscere il tartufo come prodotto fresco e nelle sue tante declinazioni di prodotti trasformati, del loro utilizzo in cucina dei possibili abbinamenti da fare. Ma la cultura parte sempre dalle origini: spieghiamo cosa è il tartufo, come si forma, le varie qualità, come si raccoglie, chi può raccoglierlo, l’impiego fondamentale del cane, dove si raccoglie e soprattutto quando.

Essere ambasciatori vuol dire comunicare non solo un prodotto, e il suo utilizzo, ma diffondere cultura, promuovere il territorio, la sua salvaguardia e il suo massimo rispetto. In sintesi: siamo i custodi del bosco e i baluardi della biodiversità. 

Corner shop a Seoul in Corea

3) Oltre a mantenere alta la qualità dei prodotti cosa riserva il futuro a King of Truffles?

Mantenere alta la qualità è un must, ed è sempre più difficile mantenere certi standard ed aumentarli soprattutto in questo momento delicato dove i consumatori sono decisamente più attenti, cercando prodotti buoni, sostenibili, salutari, con un packaging interessante ma sempre con materie prime di ottimo livello.

King of Truffles nel 2011 è nata come società commerciale e per il suo 10° compleanno nel 2021 ha deciso di passare dal “Buy al Make”.

Diventeremo a breve anche una società di produzione, in grado di scegliere le migliori materie prime, controllare tutto il processo di filiera, usando le più importanti tecnologie e innovazioni di prodotto nel campo del settore alimentare. Avremo così prodotti altamente sostenibili, 100% green, con un vero modello di industria 4.0 che sta puntando sempre di più al digitale e all’internazionalizzazione.

4) Come i giovani possono avvicinarsi a questo mondo?

Fino a qualche anno fa il tartufo era considerato un bene di lusso, rivolto a big spender e soprattutto adatto ad una fascia di età media-alta. Oggi invece stiamo assistendo ad un cambio di rotta. Molti giovani si stanno avvicinando al valore esperienziale del cibo, frequentano ristoranti stellati e apprezzano molto di più i prodotti ben fatti. Sicuramente anche i vari talent televisivi sul mondo del food&bevarage stanno facilitando questo processo di cambiamento culturale orientato al mangiar bene, sano, consapevole, con un forte avvicinamento all’uso di prodotti anche più costosi ma che possono emozionare, dando una spinta in più ai palati.

Truffle Master Class in Asia

Investire in “cultura” del cibo è per noi fondamentale, soprattutto per intercettare giovani generazioni che iniziano ad avere maggiore consapevolezza del tartufo e dei vari abbinamenti, in particolar modo con il vino. Un altro fattore chiave è rappresentato dal fatto che i giovani sono nativi digitali e questo consente loro di trovare e poter acquistare prodotti sulle piattaforme digitali in modo più semplice, rapido e veloce. Ecco perché come azienda stiamo investendo molto sul digitale con accordi su marketplace, che come Origo food, hanno deciso di puntare su prodotti di nicchia e su eccellenze del Made in Italy.