Filippo La Mantia ed Ernst Knam tra i testimonial a sostegno della Lega del Filo d’Oro per i bambini sordociechi

Ad unire lo chef, anzi il “cuoco” come ama definirsi, Filippo La Mantia e il Maître Chocolatier Ernst Knam è “una storia di mani”.  La storia delle loro mani, impegnate per cucinare e creare delizie; delle mani dei bambini sordociechi, prezioso strumento per conoscere e comunicare con il mondo che li circonda; e quella delle mani degli operatori della Lega del Filo d’Oro, che riescono a mettersi in relazione con i loro piccoli assistiti per educarli alla massima autonomia possibile.

E proprio per sostenere il lavoro della Lega del Filo d’Oro, che da più di 50 anni si prende cura dei bambini sordociechi e pluriminorati sensoriali, i due Chef Filippo La Mantia ed Ernst Knam si sono uniti agli storici testimonial Renzo Arbore e Neri Marcorè nella Campagna di raccolta fondi “Una storia di mani”.

 L’obiettivo è uno solo: completare la costruzione del nuovo Centro Nazionale contribuendo all’allestimento dell’edificio in cui verranno accorpate tutte le strutture dedicate alle attività fisioterapiche e idroterapiche. Per questo, anche quest’anno, continua la campagna di raccolta fondi “Una storia di mani” a cui tutti possono contribuire con un sms o chiamata da rete fissa al numero solidale 45514. Grazie ad un piccolo gesto di generosità sarà possibile garantire un adeguato percorso di riabilitazione fisica a bambini e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali. I fondi raccolti quest’anno andranno nello specifico a completare l’edificio in cui verranno allestiti gli ambienti destinati in particolare alla realizzazione di 2 piscine e 4 palestre, che sono di fondamentale importanza per il percorso riabilitativo personalizzato delle persone sordocieche.

Lo chef La Mantia già prima del lockdown aveva avuto l’opportunità di “toccare con mano” la realtà della lega del Filo d’Oro.  In una giornata interamente dedicata alle persone sordocieche assistite da Lega del Filo d’Oro nel Centro di Lesmo, punto di riferimento per l’educazione, la riabilitazione e il reinserimento nella famiglia o nella società delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali della Lombardia e delle altre regioni del Nord. In quell’occasione occasione, il Cuoco siciliano (come ama lui stesso definirsi) aveva coinvolto i bambini i e ragazzi sordociechi nell’esecuzione di una delle sue ricette più famose: il Cous Cous, piatto semplice ma dal profumo e gusti intensi, proposta nei suoi ristoranti dal 2001 e che per l’occasione è stato rinominato “La semola dell’integrazione”.

“Le mie mani sono lo strumento che permette alla mia creatività, ai miei ricordi di concretizzarsi nei miei piatti. La mia cucina racconta tanto di me: le mie origini, i miei gusti, le mie emozioni. Ho incontrato i ragazzi sordociechi del Centro di Lesmo della Lega del Filo d’oro, cucinando con loro. È stato bello vederli coinvolti e interessati. Attenti a tutte le mie indicazioni: per un momento uguali a qualsiasi altro giovane allievo di cucina.

È un ricordo  forte, che mi porterò dentro; ero sicuro che cucinare insieme avrebbe suscitato in me, prima ancora che in loro, delle emozioni particolari. il cibo unisce, annulla le distanze e le differenze, siano esse fisiche, di origine, di cultura.  Lo sapevo già e ne ho avuto la prova una volta di più. È per questo che mi sento così coinvolto: è importante che ognuno di noi faccia la propria parte per sostenere la Lega del Filo d’Oro, anche e soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo attraversando.

Basta anche solo un SMS o una chiamata da telefono fisso al 45514 per donare 2 o 5 euro per contribuire alla realizzazione del Centro Nazionale di riabilitazione e cura che la Lega del Filo d’Oro sta cercando di ultimare ad OSIMO in provincia di Ancona e che sarà punto di riferimento nazionale per tutti i bambini e le famiglie che devono affrontare queste gravi disabilità”.