Vendemmia italiana record nel 2020: 47,2 milioni di ettolitri raccolti

Presentata nei giorni scorsi da Assoenologi, Ismea e Uiv il dossier sulla vendemmia 2020  ancora in corso:47,2 milioni di ettolitri (-1% rispetto all’anno scorso), frutto della raccolta 2020 delle uve.

Una vendemmia buona e abbondante, che permette all’Italia di mantenere il primato mondiale della produzione, staccando ancora una volta i francesi (45 milioni, +3,1% ) e gli spagnoli (42 milioni, +13%).

Sicuramente una super vendemmia, con una previsione in aumento nelle regioni del Nord (+3,1% sul 2019) e un rallentamento per il Centro (-2%) e il Sud (-7%).

C’è un gruppetto di testa di regioni che valgono i 2/3 delle bottiglie italiane: Veneto, Puglia (nonostante la flessione del 5%), Emilia Romagna e Abruzzo.

Crescono Piemonte, Trentino Alto Adige, Lombardia e Marche, segno opposto per Toscana, Friuli Venezia Giulia, Sicilia.

La qualità delle uve è diffusa, con diverse punte di eccellenza. C’è la qualità che serve a sostenere la ripresa dei mercati“, sostiene Ernesto Abbona, presidente Uiv. Un settore che fino a pochi mesi sembrava inarrestabile ora deve fare i conti con le chiusure (e le mancate vendite) di ristoranti e hotel.

Si produce tanto, si vende meno per l’effetto Covid. Per la prima volta da vent’anni, l’export ha fatto un passo indietro del 4% nei primi 5 mesi dell’anno. E i 150 milioni di euro statali a sostegno del settore non hanno centrato il bersaglio: solo 53 sono stati utilizzati.

Due gli aiuti statali ai vignaioli: la distillazione dei vini comuni e la vendemmia verde, cioè la riduzione volontaria della raccolta in cambio di sussidi. La prima, finanziata con 50 milioni, è stata usata solo per meno di un terzo, 14 milioni, forse perché le bottiglie meno care, in questi mesi, sono tutt’altro che crollate nei supermercati. Anche la seconda misura non ha avuto il successo atteso. «Ma i soldi non spesi potranno essere impiegati comunque in altre iniziative di sostegno entro l’anno», ha promesso ieri il ministro per l’Agricoltura Teresa Bellanova, che ha illustrato il bonus da 5.000 euro a fondo perduto a ristorante per acquistare prodotti italiani (bottiglie comprese).

Quali iniziative sono possibili per rilanciare un settore che nel mondo senza Covid, nel 2019, ha esportato bottiglie per 6,4 miliardi di euro? Della distillazione dei vini Doc non si parlava dal 2011, quando la propose l’allora ministro Giancarlo Galan. Il modello, secondo Paolo Castelletti, segretario Uiv, è quello francese. Parigi ha stanziato 170 milioni per la distillazione di crisi: tutti impiegati. Assoenologi è cauta: «Parliamone, ma va mantenuto alto il valore dei nostri prodotti».