Antonio Cellie, AD Fiere di Parma: “il cibo è valore” e dal 2021 il Cibus sarà annuale

Conclusa la due giorni del Cibus Forum di Parma, che ha riportato in presenza, per la prima volta dopo il lockdown imposto dalla pandemia, il confronto tra operatori della food community, Consorzi di tutela delle eccellenze del made in Italy, organizzazioni agricole e imprenditoriali insieme alle istituzioni, rappresentate da tre ministri.

“Un bilancio straordinario – ha commentato l’amministratore delegato di Fiere di Parma Antonio Celliecon 500 persone, il massimo consentito in tempi di distanziamento sociale per l’emergenza Covid, in ogni sezione oltre al collegamento costante di 3mila utenti via web. Fisicamente Cibus Forum ha registrato la partecipazione di tutta la distribuzione, il mondo del largo consumo che ha già confermato la presenza a Cibus 2021 (4-7 maggio 2021). A maggio dell’anno prossimo, sempre in Fiere di Parma, si terrà la prima fiera dei comparti agroindustria e agroalimentare in calendario in Europa. Le fiere dunque ripartono da Parma» ha concluso Cellie, sottolineando inoltre che dal 2021 Cibus avrà cadenza annuale.

Cibus Forum, per Antonio Cellie, ha dimostrato che la «creazione del valore coinvolge tutta la fiere. E che non c’è rilancio virtuoso se non si capisce il valore che c’è dietro il lavoro in campo, in fabbrica, nei trasporti e nella logistica, sullo scaffale. Durante e dopo la pandemia abbiamo tutti capito – ha sottolineato il manager – che il cibo è valore, con la sua convivialità. E questa componente tipica dello stile di vita italiano ha ‘meticciatò tutto il mondo». Dalla riscoperta del valore percepito si deve tuttavia «passare – chiede Cellie a nome degli imprenditori della Food community – al sostegno degli utilizzatori del cibo: non solo i consumatori ma la ristorazione e i pubblici esercizi, che hanno un ruolo fondamentale nell’alfabetizzazione dei consumatori. Un’alleanza di filiera che porterà a mangiare tutti meglio e più Made in Italy”.

Tuttavia, ha aggiunto l’Ad di Fiere di Parma, “non esiste sviluppo senza innovazione. E questa deve avvenire attraverso prospettive solo apparentemente strabiche: da una parte la riscoperta della tradizione e cultura gastronomica, dall’altra l’innovazione tecnologica a basso impatto ambientale. Andranno riscoperte tradizioni attraverso i droni, l’agricoltura di precisione, packaging compostabili, scelte no-spreco”.

 

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