Di Stefano (MinEsteri) spinge sull’acceleratore per rendere operativo il Patto per l’Export

Una immagine tratta dal web del sottosegretario agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano (M5S)

Lo scorso 8 giugno il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha presentato il cosiddetto “Patto per l’Export”. Un piano “monstre” del valore di 1,4 miliardi di euro, che avrà proprio nell’agroalimentare una leva strategica. La premessa di questo report è che “l’Italia, come il resto del mondo, sta attraversando un’emergenza sociale, economica e sanitaria senza precedenti, che ha generato un livello di incertezza mai sperimentato anche nel settore del commercio internazionale, con inevitabili ricadute negative sul sistema produttivo, sulle nostre esportazioni e sulla circolazione di persone, capitali, idee, beni, servizi”. 

Il sottosegretario di Stato al Ministero degli Esteri, Manlio Di Stefano (nella foto in primo piano) ha dichiarato: “Nel 2019 solo 800 piccole imprese su 140mila hanno utilizzato il Fondo Simest 394-1981. Numeri davvero troppo bassi e che adesso la Farnesina intende far salire tramite, appunto, il maxi programma da 1,4 miliardi di euro.”

Il Patto per l’Export rappresenta una strategia innovativa per il rilancio dell’export del “made in Italy” nella fase post-emergenza sanitaria, attraverso il rafforzamento degli strumentidi sostegno all’internazionalizzazione e un’azione promozionale di ampio respiro.

Con l’intento di rilanciare il “made in Italy” nel mondo nell’attuale congiuntura, su impulso del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, è stato dato il via per la prima volta ad un percorso inclusivo, coinvolgendo non solo i membri della  abina di regia per l’Italia internazionale, ma tutte le associazioni di categoria, i territori e gli enti preposti al sostegno pubblico all’internazionalizzazione. 

 

  • L’insieme delle risorse al momento disponibili per l’attuazione dei pilastri strategici ammonta a circa 1,4 miliardi di euro, così distinti:
    •   316 milioni di Euro per il Piano straordinario Made in Italy e per gli altri programmi promozionali dell’ICE (comprensivi di economie derivanti da annualità precedenti); 
    •   600 milioni di Euro per il rifinanziamento del Fondo 394/81 (al netto dei rientri attesi sul fondo rotativo); 
    •   fino a 300 milioni di Euro per il finanziamento della componente a fondo perduto del Fondo 394/81, fino al 31.12.2020;
      82 milioni di Euro per le attività di promozione integrata ed il piano di comunicazione previsti dal D.L. “Cura Italia”; 
    •   30 milioni di Euro per un nuovo bando in materia di temporary export manager e digital export manager, a cura di MAECI e Invitalia; 
    •   oltre 8 milioni di Euro, in favore della rete delle Camere di commercio italiane all’estero, a valere sulle annualità del programma “True Italian Taste”, per attività di promozione delle eccellenze agroalimentari italiane e di contrasto all’Italian sounding; 
    •   fino a 200 miliardi di Euro di garanzie statali per le imprese italiane attivabili attraverso la SACE, ai quali si aggiunge il potenziamento del sostegno finanziario all’export mediante l’assicurazione degli impegni in favore delle imprese italiane esportatrici da parte di SACE per il 10% e da parte del Ministero dell’economia e delle finanze, per conto dello Stato, per il 90%.